Acido folico in gravidanza
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L’acido folico è fondamentale per lo sviluppo del bambino sin dalle prime settimane di gestazione. Scopri perché è così importante e come assicurarti il giusto apporto.

Acido folico in gravidanza: quanto e quando assumerlo?
Il Ministero della Salute e tutte le istituzioni sanitarie e società scientifiche che si occupano di salute della donna e del neonato sottolineano la necessità che tutte le donne che stanno per intraprendere una gravidanza assumano almeno 0,4 mg di acido folico al giorno attraverso integratori nutrizionali, in aggiunta a una dieta sana e bilanciata ricca di alimenti che contribuiscono al suo fabbisogno.
La supplementazione dell'acido folico con integratori mirati dovrebbe iniziare almeno un mese prima della gravidanza (ossia prima che si verifichi il concepimento) oltre a essere prevista non solo per la prima gravidanza, ma anche per tutte quelle successive. Soltanto in questo modo è possibile soddisfare pienamente il fabbisogno di folati della donna durante la gestazione, corrispondente a circa 0,6 mg al giorno, e assicurare i massimi effetti protettivi per il sistema nervoso del feto in via di sviluppo.
Ma l’integrazione di acido folico in gravidanza fino a quando dovrebbe essere protratta? Sempre in base alle raccomandazioni del Ministero della Salute, l'assunzione di 0,4 mg di acido folico al giorno attraverso integratori va proseguita almeno fino alla fine del terzo mese di gestazione, momento in cui lo sviluppo del sistema nervoso del feto potrà dirsi sostanzialmente "completato".
Nei due trimestri successivi, nessuno vieta di continuare ad assumere integratori contenenti acido folico a un dosaggio paragonabile, del tutto innocui tanto per la mamma quanto per i bambini, ma non è più strettamente necessario arrivare a 0,6 mg di folati totali al giorno.
Esistono anche circostanze molto particolari, nelle quali l'integrazione di acido folico deve essere molto più "massiccia" ed effettuata sotto stretto controllo medico. In particolare, a dover assumere nel periodo preconcepimento e durante la gestazione un dosaggio di acido folico che può arrivare fino a 4-5 mg al giorno (ossia dieci volte superiore a quello normalmente raccomandato) sono le donne che:
hanno dato alla luce bambini con difetti del tubo neurale in occasione di una gravidanza precedente o con una storia familiare di malformazioni congenite
sono in terapia con un farmaco antiepilettico o con composti antagonisti dell'acido folico (per esempio, alcuni chemioterapici e immunosoppressori come il metotrexato)
hanno sperimentato più aborti spontanei ripetuti
sono affette da malattie come diabete, celiachia o patologie gastrointestinali croniche (per esempio, colite ulcerosa o malattia di Crohn).
Va precisato che l'assunzione di 0,4 mg di acido folico al giorno, in realtà, non è consigliata soltanto alle donne che pianificano una gravidanza a breve termine, ma anche a tutte le donne con fertilità normale e sessualmente attive, che non usano metodi contraccettivi sicuri e che, quindi, non possono escludere al 100% di rimanere incinta in modo "accidentale".
Acido folico in gravidanza: a cosa serve
Come anticipato, la folina è una sostanza essenziale per l'organismo umano, che non è in grado di sintetizzarla e può ottenerla esclusivamente attraverso gli alimenti o specifici integratori nutrizionali.
La funzione dell'acido folico che ha portato alla sua scoperta nel 1939, da parte di Lucy Wills, non è legata alla gravidanza, ma al suo coinvolgimento nella sintesi dell'emoglobina e nella formazione dei globuli rossi (una sua carenza può infatti concorrere a causare anemia).
Successivamente, si è compreso che l'acido folico è indispensabile, più in generale, per la moltiplicazione di tutte le cellule dell'organismo, soprattutto durante i primi mesi di sviluppo del feto. A patire maggiormente di una sua eventuale mancanza, legata a un'insufficiente assunzione materna di acido folico prima della gravidanza e nel primo trimestre, è soprattutto lo sviluppo del tubo neurale.
In particolare, un basso apporto di folina in gravidanza aumenta notevolmente il rischio che, alla nascita, il bambino presenti malformazioni di vario genere.
A qualunque età e a prescindere dal sesso, la folina resta poi sempre necessaria durante tutta la vita per il corretto funzionamento del sistema nervoso e per una piena efficienza degli organi sessuali (quindi, anche per supportare la fertilità sia femminile sia maschile).
Il fabbisogno di questo micronutriente fondamentale ritorna a crescere dopo il parto, fino a circa 0,5 mg se la neomamma decide di allattare al seno. In questo caso, l'assunzione di acido folico attraverso integratori servirà a compensare quello trasferito al neonato attraverso il latte materno. L'acido folico, infatti, essendo una molecola di piccole dimensioni e che si scioglie bene nell'acqua, passa in abbondanza nel latte.
Come assumere acido folico in gravidanza
Il fabbisogno quotidiano di folina è normalmente soddisfatto attraverso una dieta ricca di frutta e verdura fresche. L'acido folico, infatti, è contenuto in quasi tutti i cibi comunemente assunti con la normale alimentazione e, in assenza di patologie gastrointestinali che ostacolano l'assorbimento dei nutrienti o di altre malattie che ne aumentano il fabbisogno o ne rendono meno efficiente l'impiego, non è necessario ricorrere a integratori in pillole o altre formulazioni.
Il discorso cambia per la donna che cerca di rimanere incinta e nei primi mesi di gravidanza perché, come detto, in questa fase un apporto di acido folico troppo basso o comunque insufficiente deve essere evitato nel modo più assoluto. Oltre ad assumere alimenti naturalmente ricchi di folati, è necessario e fortemente raccomandato ricorrere a integratori di acido folico mirati.
Tra i cibi contenenti maggiori quantità di folina adatti al periodo della gestazione ci sono, per esempio:
i carciofi, gli asparagi, i broccoli, i cavolini di Bruxelles, i cavolfiori, la lattuga, gli spinaci e altri vegetali a foglia verde, i pomodori
i legumi
gli agrumi
i kiwi, le fragole e la frutta secca
il germe di grano, il lievito di birra, i cereali in genere (soprattutto se integrali)
i formaggi
le uova.
Viceversa, benché estremamente ricchi di acido folico, andrebbero evitati il fegato e le frattaglie, il cui consumo in gravidanza è notoriamente poco sicuro.
Gli integratori di acido folico da assumere nel periodo preconcepimento e in gravidanza e la posologia necessaria caso per caso vanno sempre individuati con l'aiuto del medico. Le formulazioni da assumere per bocca, in compresse o capsule, al dosaggio generalmente raccomandato di 0,4 mg al giorno, possono essere acquistati in farmacia senza bisogno di ricetta medica, mentre se la dose necessaria è più elevata è bene che sia il medico a prescriverla, indicandola con precisione, per evitare rischi di sovradosaggio.
Andare in farmacia con la ricetta medica anche per il dosaggio di folina di 0,4 mg/die per il quale non è strettamente necessaria, tuttavia, presenta un piccolo vantaggio economico, dal momento che, in considerazione dell'importanza dell'integrazione dell'acido folico in gravidanza, il Ministero della Salute ha inserito questi preparati in fascia A, concedendoli gratuitamente durante la gestazione (salvo l'eventuale ticket previsto su base regionale).
Va detto, comunque, che gran parte degli integratori di acido folico e altre vitamine e acidi essenziali formulati per la gravidanza sono distribuiti a un prezzo contenuto (generalmente, pochi euro per confezioni di durata mensile).
Ma è preferibile assumere la folina prima o dopo i pasti? In linea di principio, come per tutti gli integratori di vitamine e sali minerali, nell'ottica di massimizzarne l'assorbimento intestinale ed evitare problemi in caso di relativa ipersensibilità gastrica, è consigliabile assumere le pastiglie a base di acido folico prima di mangiare, preferibilmente al mattino prima della colazione (se non si soffre di nausee gravidiche mattutine) o prima del pranzo, con un po' d'acqua.
Per semplicità e per evitare errori di dosaggio, gli integratori di folina da usare durante la gestazione prevedono l'assunzione di una sola compressa o capsula al giorno. In caso di temporanea dimenticanza, si può assumere la pastiglia prima di cena, mentre se ci si scorda completamente non se ne deve prendere una dose doppia il giorno successivo, ma proseguire con la posologia prescritta, come se niente fosse. Per non rischiare di saltare inavvertitamente l'assunzione, è consigliabile impostare sullo smartphone un alert all'orario previsto.
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