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Tabelle per lo svezzamento

Tempo medio di lettura: 7 min

Guida completa allo svezzamento: scopri quando e come introdurre nuovi alimenti nella dieta del tuo bambino, con tabelle dettagliate per una transizione alimentare equilibrata.

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Introduzione

Svezzamento o divezzamento, due parole simili che indicano la stessa cosa: il passaggio da una alimentazione esclusivamente a base di latte a una dieta semi-solida e poi solida. In pratica, è il periodo in cui avviene l’introduzione progressiva degli alimenti complementari, cioè differenti dal latte.

Il passaggio deve avvenire nel momento in cui l’alimentazione a base di latte, che sia materno o artificiale, non basta più a soddisfare i bisogni nutrizionali del lattante, in particolare per quanto riguarda l’apporto energetico, proteico e di ferro, zinco e vitamine liposolubili come A e D.

Non esiste il “momento assoluto” che va bene per tutti i bambini: l’introduzione dei primi alimenti diversi dal latte dipende da variabili assolutamente individuali.

Tra queste ci sono i bisogni nutrizionali, lo sviluppo neurofisiologico, il rapporto mamma-bambino e anche l’ambito socio-culturale.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il Ministero della salute e le maggiori società scientifiche internazionali raccomandano l’allattamento fino al sesto mese, mentre prima del quarto mese è sconsigliato iniziare lo svezzamento, in quanto l’apparato digerente non è ancora in grado di poter assumere alimenti che non siano latte.

Anche la European food safety authority (EFSA), l’autorità europea che si occupa di nutrizione e sicurezza alimentare, ritiene che il latte materno sia sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali nella maggior parte dei lattanti fino ai 6 mesi. Solo una percentuale inferiore di lattanti richiede un divezzamento precoce per garantire una crescita e uno sviluppo ottimali. Laddove non sia possibile attendere i 6 mesi – sempre secondo EFSA – il divezzamento non dovrebbe avvenire prima della 17a settimana e comunque non oltre la 26a.

Può essere, quindi, anticipato nel periodo tra i 4 e i 6 mesi nel caso in cui il pediatra lo ritenga opportuno in base all’andamento delle curve di crescita e di eventuali rischi nutrizionali legati alla storia clinica del neonato. In generale, il sesto mese è il momento in cui il bambino è in grado di deglutire cibi semisolidi, apre la bocca e accetta di mangiare con il cucchiaio, riesce a tenere la schiena dritta e volta la testa quando decide che non vuole uno specifico alimento.

Peraltro, non esistono modi o modelli definiti sul come iniziare lo svezzamento: piani nutrizionali diversi possono comunque essere in grado di soddisfare i bisogni del bambino.

L’ordine con cui gli alimenti vengono introdotti nel calendario dello svezzamento può variare in base alla preferenza del bambino, alla cultura gastronomica della famiglia e ai consigli del pediatra.

Meglio quindi favorire l’interazione con le abitudini e le preferenze della famiglia in modo da aiutare il bambino a sviluppare il proprio gusto personale nell’ambito di una alimentazione sana e corretta per il suo futuro.


Autosvezzamento

È una nuova tendenza. Si basa fondamentalmente sull’idea che i bambini possano tranquillamente iniziare l’alimentazione complementare mangiando gli stessi cibi di mamma e papà, seduti a tavola con loro.

È una forma di alimentazione a richiesta, che rispetta la capacità del bambino di autoregolarsi: gli permette di scegliere qualità e quantità dei cibi, gli stessi che consumano i genitori, ovviamente preparati in modo che li possa mangiare ed evitando quelli non adatti o a rischio soffocamento.

Anche l’uso delle mani per prendere gli alimenti è un modo per sviluppare l’autonomia del piccolo. Non tutti i pediatri e i nutrizionisti infantili concordano con questo approccio, sia per una questione di qualità degli alimenti sia per una questione di modalità di preparazione delle pietanze.

I pediatri sconsigliano, almeno fino all’anno di età, l’aggiunta di sale e zucchero negli alimenti; in più, gli alimenti appositamente formulati per i bambini, i cosiddetti baby food, sono preparati appositamente per lo svezzamento e studiati per fornire un’alimentazione equilibrata e corretta al bambino. Il baby food, inoltre, è regolamentato da severe normative europee per garantirne la qualità.

Prodotti per lo svezzamento

Oggi il passaggio da una dieta esclusivamente composta da latte a una solida è facilitato dalla disponibilità di prodotti specifici, studiati per fornire un’alimentazione equilibrata e corretta al bambino.

Humana ha sviluppato una linea completa di prodotti per lo svezzamento appositamente studiata per ogni esigenza dei bambini in crescita. La gamma è molto ampia, sia in termini di consistenza, sia per quanto riguarda i gusti.

Per le prime pappe, si può scegliere tra le creme di cereali, dalla consistenza cremosa, come per esempio la Crema di mais e tapioca, la Crema di riso, la Crema di multicereali oppure il Semolino. Sono tutti prodotti biologici.

Quando si passa a una consistenza maggiore si possono mettere in tavola le Stelline o le Puntine, anche in questo caso prodotte a partire da materie prime biologiche.

Quanti pasti al giorno? Schema orario dello svezzamento

All’inizio del sesto mese i pasti dovrebbero essere 5 o 6. Lo svezzamento inizierà con la sostituzione di uno di questi con la prima pappa. Dopo circa 1-2 mesi le pappe saranno 2, oltre a una merenda, e i pasti a base di latte diminuiranno conseguentemente.

È necessario introdurre gli alimenti con gradualità, uno per volta. La regola più comune consiste nel sostituire la poppata delle 12.00 con una pappa con brodo vegetale. All’inizio è importante non fissare schemi e tempi troppo rigidi, per numero, quantità e orario dei pasti nell’arco della giornata; è necessario solo che siano soddisfatti i bisogni energetici e nutritivi.

La merenda svolge un ruolo importante perché evita che il bimbo arrivi con troppa fame al momento del pasto e dunque lo aiuta ad alimentarsi in maniera corretta. Nella maggior parte dei casi l’ora migliore è al risveglio dal pisolino del pomeriggio. Attenzione però a non esagerare, non deve essere così abbondante da sostituire la cena.

Dopo circa 1 mese dall’introduzione della prima pappa e della merenda conviene iniziare con una seconda pappa da proporre tra le 18:00 e le 20:00. La scelta dell’orario dipende anche da quando ricompare l’appetito, cosa che può essere variabile da bambino a bambino, e dalle esigenze dei genitori.

Tabelle per l’introduzione degli alimenti durante lo svezzamento

In generale è importante sapere che l’ordine per l’inserimento degli alimenti nel calendario non è rigido. Non esiste un programma alimentare predefinito. Il passaggio dal latte materno o formulato agli altri alimenti deve essere graduale, per permettere al bambino di assaggiare, abituarsi e accettare nuovi sapori e consistenze, e basato al modello alimentare familiare.

Secondo lo svezzamento tradizionale è preferibile cuocere gli alimenti in acqua o a vapore, e si può utilizzare anche la pentola a pressione.  


Tabella degli alimenti per lo svezzamento di un neonato

L’uso di uno schema dello svezzamento mese per mese può fornire un punto di riferimento e una guida per rendere il processo più facile, in quanto fornisce pratiche informazioni su quando introdurre i diversi alimenti. Occorre però tenere conto anche di quali tipi di frutta e verdura sono disponibili in estate o in inverno.

5 mesi

6 mesi

7 mesi

8 mesi

9-12 mesi

Yogurt

Yogurt

Brodo

Vegetale

Di carne

Cereali

Crema di riso, mais e tapioca

Cereali con glutine (multicereali, semolino)

Pastine, riso in chicchi

Pastasciutta; biscotti secchi

Verdure

Patate, carote, zucchine (brodo vegetale o passate)

Erbette, finocchio, zucca, spinaci, barbabietola

Fagiolini, lenticchie rosse, piselli

Pomodoro, sedano, cavoli, broccoli, fagioli

Carne

Agnello, coniglio, tacchino, vitello

Pollo e manzo

Prosciutto cotto senza polifosfati

Pesce

Sogliola, trota, platessa, merluzzo, nasello

Pesce spada e salmone

Uova

Tuorlo

Frutta

Mela, pera, banana

Prugne, albicocche, ananas, pesche, agrumi

Formaggi

Ricotta, robiola, crescenza, caprino

Bel paese, caciotta, fontina dolce

Formaggi stagionati (groviera, pecorino, fontina...)

Grassi

Olio extravergine d'oliva

Tabella dello svezzamento: le quantità

Quanto deve mangiare il bambino quando inizia lo svezzamento? È la domanda spontanea e naturale di ogni genitore.

In generale l’apporto nutrizionale maggiore deve provenire da carboidrati e grassi e solo il 7/8% viene introdotto sotto forma di proteine. Il cibo andrà inserito in modo graduale, almeno 3-4 giorni di distanza tra due nuovi alimenti.

I vasetti di omogeneizzati sono una soluzione comoda per quanto riguarda le porzioni. Sono preparati con elevati standard di qualità, con ingredienti controllati e possono essere utilizzati per la preparazione di una pappa completa.

Durante lo svezzamento, i genitori scoprono i gusti del bambino, per esempio se gradisce la minestrina con i legumi, se preferisce una pappa liquida o una più consistente. Nel caso soffra di rigurgito, generalmente una pappa più densa lo farà sentire meglio.

SVEZZAMENTO ANTICIPATO (4-6 mesi)

SVEZZAMENTO REGOLARE (dai 6 mesi in poi)

BRODO VEGETALE

150-160 ml

180-200 ml + 2-3 cucchiaini di PASSATO DI VERDURA (iniziare a passare solo patata e carota)

CEREALI ¹

2 cucchiai abbondanti (3 cucchiai se il bambino preferisce la pappa più densa)

3 cucchiai abbondanti (4 cucchiai se il bambino preferisce la pappa più densa)

CARNE (o UOVO dai 9 mesi) ²

Mezzo omogeneizzato da 80 gr (le primissime volte è anche possibile usare mezzo liofilizzato da 10 gr)

1 omogeneizzato intero 80 gr

OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA

1 cucchiaino da tè (5 ml circa)

1 cucchiaio (10 ml circa)

PARMIGIANO GRATTUGGIATO

1 cucchiaino da tè (5 ml circa)

1 cucchiaio (10 ml circa)

  1. SI PUÒ SCEGLIERE VARIANDO TRA: Preferibilmente CREMA DI RISO e CREMA MAIS E TAPIOCA (sotto i 5 mesi) Anche SEMOLINO, CREMA MULTICEREALI, PASTINA di grano tenero (dai 5 mesi);
  2. SI PUÒ SCEGLIERE VARIANDO TRA: Preferibilmente CARNI BIANCHE: POLLO, CONIGLIO, TACCHINO, AGNELLO sotto i 6 mesi Anche CARNI ROSSE: VITELLO e MANZO dai 6 mesi Anche TUORLO D’UOVO un paio di volte a settimana AL POSTO DELLA CARNE dai 9 mesi in poi: si parte con una piccola quantità aumentando progressivamente fino a raggiungere 1 uovo intero (ALBUME incluso) dai 12 mesi in poi;

Niente zucchero e sale

Fino a 12 mesi zucchero e sale vanno assolutamente evitati. E in generale, anche dopo il primo anno, è necessario ridurre al massimo il loro consumo in quanto, secondo alcune ricerche scientifiche, possono favorire la predisposizione a obesità e ipertensione.

Anche il miele dovrebbe essere evitato, soprattutto prima dei 12 mesi, per il pericolo che contenga il batterio che causa il botulismo. Anche dopo il compimento del primo anno di vita, il suo uso deve essere comunque limitato. In caso di dubbi o perplessità è sempre meglio chiedere consiglio al pediatra.